Lo spreco dell’acqua nella produzione della plastica

Ogni prodotto utilizzato nelle attività quotidiane necessita del consumo di litri e litri d’acqua per essere realizzato.

Questa quantità viene definita “hidden water” (acqua nascosta) dal Water Footprint Calculator, organo che si occupa di calcolare l’impronta idrica di prodotti e servizi.

L’hidden water rappresenta una risorsa importante che, se non gestita attraverso soluzioni green, rischia di portare i livelli di spreco dell’acqua a cifre esponenziali. Ma quali sono i materiali a cui bisognerebbe prestare più attenzione per ridurre gli sprechi?

Spreco dell’acqua: l’incidenza della produzione della plastica

Tra le voci più consistenti dello spreco dell’acqua c’è la produzione della plastica, sia per oggetti dalla vita lunga, sia per quelli monouso, come le bottigliette in PET.

Secondo il Water Footprints per la fabbricazione di un chilogrammo del polimero sintetico, si impiegano circa 40 litri di acqua. Partendo dal fatto che nel Belpaese ogni anno vengono utilizzate oltre 7 milioni di tonnellate del materiale, lo spreco dell’acqua totale è enorme.

Numeri da capogiro che fanno riflettere anche su altre tipologie di fabbisogni idrici. Infatti l’agricoltura è spesso demonizzata per l’ingente consumo di acqua.

Non si pensa però che il suo impiego è legato alla produzione di cibo (e non di materiali inquinanti) e che l’85% di quella utilizzata può essere reimmessa nel ciclo biologico, senza bisogno di intensi passaggi di depurazione, come per quella impiegata per uso industriale.

Produzione della plastica, le bottigliette in PET

Secondo quanto riportato dal Water Footprint Calculator, organo deputato al calcolo dell’impronta idrica riconosciuto a livello globale, la produzione di bottiglie in PET è una delle maggiori cause di spreco dell’acqua.

A questo proposito, l’International Bottled Water Association (IBWA) ha presentato dei dati che raccontano quanta acqua è necessaria per produrne un litro in bottiglia.

Pubblicati nel 2018 si riferiscono alle quantità di liquido impiegata dalle fabbriche americane per i processi di trattamento, pulizia e manutenzione degli impianti e di energia utilizzati per la produzione.

Per ogni litro d’acqua contenuto in PET, se ne sprecano in media 1,39 solamente per renderla potabile, senza contare quella che finisce nel ciclo di produzione del packaging e nel trasporto delle casse fino ai punti vendita.

Nonostante dal 2013 le quantità di acqua in bottiglia prodotte siano aumentate, i livelli di consumo di acqua di produzione sono rimasti invariati e quelli dell’energia sono scesi, segno che le aziende stanno cercando delle soluzioni più sostenibili.

La produzione della plastica e i suoi consumi

È vero che i depuratori d’acqua domestici sprecano acqua?

Non giriamoci intorno. Anche i depuratori d’acqua domestici che sfruttano la tecnologia dell’osmosi inversa utilizzano una quantità d’acqua maggiore per rendere quella che scorre dal rubinetto leggera e salutare.

In realtà non si tratta di uno spreco vero e proprio, ma di una normale conseguenza della potabilizzazione e purificazione dell’acqua. Quella “scartata”, può infatti essere recuperata e utilizzata per la pulizia della casa.

In generale, i purificatori domestici sono comunque più vantaggiosi rispetto alle bottiglie di acqua in PET perché lo scarto per la depurazione domestica è di 1 litro per ogni litro di liquido di qualità erogato.

Questo significa una percentuale nettamente inferiore rispetto allo spreco dell’acqua per la produzione di quella in bottiglia.

Soluzioni green per ridurre lo spreco dell’acqua

Il primo passo per diminuire i propri consumi è conoscerli. Il sito Water Footprint Calculator ha creato un test con il quale è possibile conoscere la propria impronta idrica.

Attraverso una serie di domande viene calcolato il consumo di acqua giornaliero e vengono forniti anche dei suggerimenti per poterlo diminuire.  Il calcolo è accurato in quanto non include solo il consumo dell’acqua del rubinetto ma anche l’acqua utilizzata per la produzione di cibo, elettricità, gas e beni per la casa.

I depuratori domestici sono una delle soluzioni green più interessanti per ridurre il proprio consumo di acqua e non inquinare.

Infatti, permettono di:

  • ridurre la propria impronta idrica
  • diminuire il consumo di plastica
  • evitare la dispersione nell’ambiente di tonnellate di plastica

Acqua del rubinetto, una soluzione green