Affascinanti e romantici, i fuochi d’artificio sono amati da grandi e piccini e accompagnano immancabilmente le più importanti celebrazioni.
Durante le feste di paese, i matrimoni e festività ricorrenti come ferragosto e Capodanno, capita sempre più spesso di udire il caratteristico scoppio e vedere migliaia di scintille illuminare il cielo notturno.
È però necessario prendere in considerazione quanto questi spettacoli pirotecnici impattino sull’ambiente per pochi minuti di intrattenimento. Questo divertimento vale un così alto costo ambientale?
Ecco perché i fuochi d’artificio inquinano e quali possono essere le alternative green per continuare a vivere questa tradizione in maniera sostenibile.
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Fuochi d’artificio, perché fanno male all’ambiente (e anche a noi)
Nonostante la loro bellezza, i fuochi d’artificio si rivelano un flagello per l’ambiente in termini di emissioni di polveri sottili, di rifiuti in plastica e molto altro.
Sul sito di Regione Lombardia, nella sezione dedicata alla qualità dell’aria, è addirittura riportato un monito per i cittadini.
Nello specifico i giochi pirotecnici dovrebbero essere evitati per:
- Emissione di polveri sottili
- Dispersione della plastica esausta
- Inquinamento acustico e danni agli animali
- Inquinamento delle acque
Emissione di polveri sottili
Durante l’esplosione dei fuochi viene rilasciato dell’aria del particolato di piccole e medie dimensioni (Pm2.5 – Pm10).
La società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha evidenziato che i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% di Pm10 presente delle città Italiane. A causa dei botti di Capodanno la qualità dell’aria raggiunge valori tripli rispetto al normale limite giornaliero di polveri sottili.
Ad aggravare la situazione ci sono le condizioni meteorologiche che, in alcuni casi, favoriscono lo stazionamento degli inquinanti nell’aria per molte ore. Ecco perché i fuochi d’artificio sono da evitare specialmente nei mesi invernali.
Perché i fuochi d’artificio sono colorati?
È proprio grazie ai brillanti colori se i fuochi d’artificio tengono tutti con lo sguardo rivolto verso il cielo. A renderli così colorati è una combinazione di metalli
- Lo stronzio e il litio danno il colore rosso e sono
- Il calcio diventa arancione
- Il sodio crea il giallo
- Il verde è composto dal bario
- Il blu viene creato con il rame
Questi metalli pesanti innalzano i livelli di polveri sottili nell’atmosfera e vengono dispersi nell’ambiente circostante, finendo anche nelle acque di oceani e laghi.
Plastica esausta
L’inquinamento dell’aria non è l’unico impatto ambientale negativo degli spettacoli pirotecnici.
I fuochi d’artificio disperdono infatti plastica nell’atmosfera che finisce per depositarsi sul terreno e in mare diventando un pericolo per gli animali marini, o per le strade delle città .
Questo perché le polveri esplosive sono racchiuse in involucri di polimeri sintetici che le proteggono dall’umidità , garantendone il corretto funzionamento.
Inquinamento acustico
Oltre all’aria e alla plastica, i fuochi d’artificio hanno un pessimo impatto ambientale anche dal punto di vista acustico.
Gli animali, che sono dotati di un udito più acuto rispetto a quello umano, vivono la notte di Capodanno all’insegna del terrore.
Gli scoppi causano in loro una paura incontrollata che può portare a crisi di panico e perdita di orientamento.
Per cani e gatti sono motivo di forte stress che li porta a fuggire da casa rischiando quindi di smarrirsi o di esporsi a incidenti stradali, con danni anche per i guidatori.
Gli uccelli, allo stesso modo, fuggono terrorizzati e spesso rimangono vittime di incidenti e collisioni con muri e alberi.
Inquinamento delle acque
I fuochi pirotecnici fatti esplodere vicino a mari, fiumi e laghi inquinano le acque a causa del deposito di polveri sottili e dei detriti degli imballaggi a seguito dello scoppio.
Come si evince da questo video di Marevivo Onlus, i residui di plastica dispersi sono difficilmente recuperabili.
“Botti” di capodanno, sono sempre di più i comuni che li vietano
A causa dei numerosi danni all’ambiente e per proteggere il benessere di animali selvatici e domestici, alcune amministrazioni comunali hanno deciso di adottare restrizioni per la notte di capodanno.
Sono sempre più i comuni che decidono di adottare questa scelta sostenibile stabilendo anche multe fino a 500 euro per i trasgressori.
Ne è un esempio la città di Milano dove sono vietati botti e petardi dal primo ottobre al 31 marzo o il comune di Parma dove i botti sono vietati tutto l’anno, non solo il 31 dicembre.
Le alternative sostenibili ai fuochi d’artificio
Esistono dei modi per godersi gli spettacoli pirotecnici senza tutti gli aspetti negativi appena citati?
A Genova, secondo Marevivo, sono stati sperimentati dei fuochi senza botti, proposti attraverso spettacoli piromusicali con brani di musica sinfonica a sostituire l’esplosione.
Ci sono poi dei fuochi ecocompatibili che producono pennacchi di fumo ridotti ed emissioni di polveri sottili in quantità minori del 50% rispetto a quelli tradizionali. Nonostante questo le concentrazioni di PM2.5 nell’aria rimangono preoccupanti.
Come confermato da una ricerca dell’Università della Scienza e della Tecnologia di Shenzhen, riportato in un articolo di La Repubblica, gli spettacoli pirotecnici green inquinano comunque in maniera significativa.
Diverso, invece, l’impatto ambientale degli Spark. Inventati dallo studio di design olandese Roosegaarde, questi zampilli di luce non inquinanti hanno fatto il loro debutto nel gennaio 2022 a Bilbao in occasione del Wellbeing Summit for Social Change.
Ispirati dalla luce delle lucciole, sono composti da migliaia di scintille luminose realizzate in materiale biodegradabile che fluttuano nell’aria grazie all’azione del vento.