L’inquinamento del suolo causato dalla plastica è una realtà che negli anni è stata oggetto di campagne, finalizzate a sensibilizzare i cittadini e i governi sui problemi dovuti alla diffusione nell’ambiente di questo materiale.
Oggi il problema delle microplastiche diventa una minaccia ancora più concreta per la salvaguardia del pianeta, anche a causa dei guanti monouso e di tutti i dispositivi di protezione utilizzati nell’emergenza sanitaria per il Covid-19.
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Aumento dell’inquinamento del suolo dovuto ai guanti monouso
La pandemia è stata causa, oltre dell’emergenza sanitaria, anche dell’aumento del consumo di prodotti plastici che hanno peggiorato l’inquinamento del suolo.
In una situazione ambientale già critica ci siamo trovati a gestire una nuova problematica: smaltire in maniera corretta i dispositivi di protezione individuale usa e getta composti per lo più da plastica.
Le nostre strade, infatti, si sono riempite di oggetti abbandonati, indispensabili per tutelare la salute del cittadino e per prevenire il contagio.
Associazioni ambientaliste come il WWF, hanno subito sottolineato quanto sia importante smaltire correttamente questi dispositivi di sicurezza ed evitare che vengano dispersi nell’ambiente.
I materiali dei guanti monouso causano inquinamento
Per comprendere quale sia il reale impatto ambientale di questi strumenti, bisogna comprendere che i guanti monouso sono composti da differenti materiali inquinanti.
Infatti, se da un lato hanno il compito di proteggere le mani da agenti contaminati o elementi chimici, dall’altro permettono a chi li indossa di avere elasticità e sensibilità nell’utilizzarli.
Prestazioni garantite con facilità da polimeri sintetici come la plastica
Vediamo le caratteristiche e i diversi usi dei materiali utilizzati per i guanti usa e getta.
Vinile
Sono composti da PVC, ovvero il cloruro di polivinile con l’aggiunta di componenti plastiche.
Mantengono una dose di protezione adatta, senza perdere la morbidezza del guanto.
Data la loro composizione hanno una resistenza minore rispetto agli altri modelli.
Nitrile
Maggiormente resistenti, questi guanti monouso vengono creati con l’AcriloNitrile e il Butadine, materiali dall’elevata sicurezza che li rendono dispositivi medici, grazie alla capacità di resistere alle perforazioni e agli strappi.
Lattice
Un materiale naturale e biodegradabile che combina elasticità, impermeabilità è una giusta resistenza alle perforazioni.
Sono le versioni di guanti monouso più utilizzate in ambito medico.
Polietilene
Questo materiale plastico è impiegato per i guanti utilizzati nei supermercati, banconi alimentari, centri estetici e benzinai, dato che sono molto facili da indossare e hanno un’adeguata protezione agli agenti chimici e ai batteri.
Inquinamento ambientale dovuto ai guanti monouso
Come si può evidenziare dalla composizione chimica dei singoli prodotti, la presenza di composti plastici è preponderante nei guanti monouso.
Questi dispositivi, se non correttamente smaltiti, causano gravi conseguenze agli ecosistemi.
In particolar modo, gli effetti dell’inquinamento da plastica si osservano nel suolo e nei bacini idrici.
Inquinamento del suolo
Le mascherine e i guanti usa e getta sono diventati una delle cause dell’ inquinamento da rifiuti negli ultimi anni.
Questi dispositivi di sicurezza ampiamente utilizzati non sono stati correttamente smaltiti e ora li troviamo abbandonati per strada, nei parchi e nelle spiagge.
I guanti e mascherine, purtroppo, si aggiungono ai molteplici rifiuti che stanno causando una vera e propria emergenza sull’ inquinamento:
- Scarichi di rifiuti industriali (metalli pesanti)
- Rifiuti solidi (mozziconi di sigarette, plastica, vetro…)
- Idrocarburi
- Rifiuti gassosi
I dispositivi di protezione individuale sono una minima parte delle sostanze che causano gravi conseguenze al nostro ecosistema.
Fortunatamente ognuni di noi può, con dei piccoli gesti quotidiani, contribuire a ridurre l’inquinamento del suolo.
Inquinamento delle acque
Come dichiarato da OceanAsia, il rischio dell’aumento di inquinamento da rifiuti delle risorse idriche e dei mari è reale e si sta già verificando.
Date le enormi quantità di guanti monouso impiegati, se non smaltiti correttamente e lasciati alle intemperie, il rischio di ritrovarli nei nostri mari è inevitabile.
L’aumento della plastica causa gravi danni alla flora e alla fauna, ma anche all’uomo, visto l’aumento di microplastiche nei pesci.
Basta osservare le spiagge che, oltre a buste e bottiglie di plastica, presentano anche un numero elevato di guanti monouso abbandonati.
Inquinamento del suolo, come possiamo ridurlo?
Si parla sempre più spesso di emergenza inquinamento, vediamo come possiamo intervenire gestendo in maniera consapevole l’utilizzo e lo smaltimento dei guanti monouso:
Riorganizzazione dei rifiuti
Sarà importante strutturare sistemi di raccolta dei rifiuti che siano adatti all’emergenza Covid-19.
Infatti i guanti monouso dovrebbero essere smaltiti come rifiuti speciali, dato che possono contenere agenti contaminati.
É quindi fondamentale informarsi su quale sia il giusto trattamento che deve essere effettuato per eliminare questo genere di rifiuto plastico.
Partecipazione del cittadino
Ogni singolo soggetto dovrà agire in maniera coscienziosa, evitando di disperdere i guanti monouso nell’ambiente.
Contributo a un mondo Plastic Free
Infine è richiesta un’azione costante da parte di ogni singolo cittadino al fine di limitare l’utilizzo dei guanti monouso al minimo indispensabile.