Greenpeace ha stilato una lista di detersivi e detergenti che ne contengono di più, per aiutarvi a ridurre il vostro impatto sul consumo di plastica.
Pensavate che le confezioni in plastica di detersivi e detergenti fossero gli unici inquinanti di cui preoccuparvi?
Allora fareste bene ad aprirle e osservare al loro interno.
Indice dei contenuti
“Plastica liquida” è l’ultimo report di Greenpeace
È di qualche settimana fa la pubblicazione del report “Plastica liquida: l’ultimo trucco per avvelenare il nostro mare” con cui Greenpeace ha evidenziato la presenza di plastica liquida e semisolida in detergenti per il bucato, detersivi per la pulizia di superfici e stoviglie.
È bastato verificare i prodotti di 23 aziende presenti sul mercato italiano per constatare che, in più del 20% dei casi, i polimeri plastici figurano tra i loro ingredienti.
Ad allarmare l’associazione, in prima linea per la difesa dei diritti ambientali, è la mancanza di regolamentazione di queste pratiche che porta a un rilascio incontrollato di inquinanti.
Non sappiamo ancora quali siano gli effetti, ma possiamo immaginare i consistenti danni ambientali.
Le microplastiche risultano impossibili da eliminare dall’ambiente, poiché non sono biodegradabili.
Le microplastiche sono indispensabili per detersivi e detergenti?
A questo punto viene da chiedersi come mai queste sostanze, altamente nocive per l’ambiente, figurino nella formulazione chimica dei prodotti per la pulizia.
La loro aggiunta a detersivi e detergenti serve per potenziare l’azione abrasiva, garantire un effetto antischiuma, oppure a rilasciare più lentamente profumi e aromi.
La notizia positiva è che esistono altre sostanze naturali capaci di sostituire questi polimeri: l’argilla, la cellulosa, la cera d’api e di carnauba.
Quali detersivi e detergenti contengono più plastica?
Nell’attesa che i colossi del mercato inizino a impiegare tali sostitutivi (Coop e Unilever intendono farlo entro la fine del 2020), l’invito di Greenpeace è quello di porre attenzione all’acquisto di tali prodotti.
Per iniziare serve conoscere le aziende che impiegano il maggior numero di componenti plastiche in forma liquida e microplastiche.
Al primo posto oggi c’è Procter & Gamble (con prodotti a marchio Dash, Lenor e Viakal), seguita da Colgate-Palmolive e i suoi detergenti a marchio Fabuloso, Ajax e Soflan.
Infine Realchimica e i marchi Chanteclair, Vert e Quasar.
Detersivi e detergenti con plastica: attenzione agli “ingredienti”
Il momento della spesa diventa essenziale, per ridurre il vostro impatto sull’ambiente.
Ricercate nelle etichette di detergenti e detersivi tutte le diciture che rimandano al mondo plastico: fate la vostra scelta plastic-free.
Ma non finisce qui.
Dal 2018 l’ECHA, l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche, è all’opera per inserire nel regolamento europeo REACH delle importanti restrizioni per l’impiego di microplastiche.
I prodotti interessati sarebbero cosmetici, detergenti, vernici e fertilizzanti.
Una volta approvato, ridurrà il rilascio nell’ambiente di ben 40 mila tonnellate di inquinanti all’anno.
Il provvedimento contribuirà in maniera sostanziale alla lotta quotidiana per diventare Liberi dalla plastica.